FATE PRESTO
Biennale di Via Messina - Quartiere Bucaletto (PZ), 2022 / 8 x 2 mt - spray paint
Photo credit: Simona Ragnolini
Special thanks: Rub kandy & Andrea Nolè
Bucaletto is a popular district of Potenza. It was built right after the Irpinia earthquake in 1980, with the aim of transforming the area into an agglomeration of housing for displaced persons. The plan foresaw the gradual dismantling of the prefabricated buildings and the construction in the same area of social housing to be assigned to the most disadvantaged families. After 42 years Bucaletto is still there. Most of the prefabricated buildings contain asbestos, the hygienic-sanitary conditions are below standard and, moreover, there is a steel mill nearby which carries a large quantity of dioxins into the air, highly harmful to humans.
"FATE PRESTO" (it means "Hurry up") was made on one of the houses in the neighborhood and takes up the cover title reported by the newspaper Il Mattino on November 26, 1980. Over time has become a title that is part of the history of Italian journalism. "FATE PRESTO" was a desperate plea in days of anger and pain, marked by delays in relief efforts and lack of coordination. It's like the echo of President Pertini's speech, one of the first to arrive at the disaster sites, who said: "What I have been able to ascertain is that there hasn't been the immediate assistance that there should have been. From the rubble, cries of despair from those buried alive were heard", inviting everyone "to go to the aid of these brothers and sisters affected by this disaster. Because the best way to remember the dead is to think of the living".
Using the same font as the title of the newspaper, the artist has decided to reproduce those words to underline how, after 42 years, there is still an imminent and desperate need to urgently find solutions for the people who still live there, in the midst of asbestos and dioxin, completely invisible for the institutions.
It's only been 42 years, FATE PRESTO.
/ IT
Bucaletto è un quartiere popolare della periferia di Potenza. Fu progettato all'indomani del terremoto dell'Irpinia del 1980, con l'obiettivo di trasformare l'area in un agglomerato di alloggi per gli sfollati. Il piano prevedeva il graduale smantellamento dei prefabbricati, e la costruzione nella stessa area di alloggi popolari da assegnare alle famiglie più disagiate. Dopo 42 anni Bucaletto è ancora lì. La maggior parte dei prefabbricati contiene amianto, le condizioni igienico sanitarie sono sotto lo standard e, inoltre, nelle vicinanze è presente un'acciaieria che porta una grande quantità di diossine nell'aria, altamente dannosa per l'uomo.
La scritta "FATE PRESTO" è stata realizzata sopra una delle abitazioni del quartiere e riprende il titolo di copertina riportato dal quotidiano Il Mattino il 26 Novembre 1980, diventato nel tempo un titolo che fa parte della storia del giornalismo italiano. "FATE PRESTO" fu un appello disperato nei giorni della rabbia e del dolore, segnati dal ritardo dei soccorsi e dalla mancanza di coordinamento. Si sente l'eco del discorso del Presidente Pertini, tra i primi ad arrivare nei luoghi del disastro, che disse: "Quello che ho potuto constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Dalle macerie si sentivano grida di disperazione dei sepolti vivi", invitando tutti "ad andare in aiuto a questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché, credetemi, il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi".
Utilizzando lo stesso font del titolo del quotidiano, l'artista ha deciso di riproporre quelle parole per sottolineare come, dopo 42 anni, ci sia ancora un bisogno imminente e disperato di trovare urgentemente delle soluzioni per le persone che ancora vivono lì, in mezzo all'amianto e alla diossina, del tutto invisibili per le istituzioni.
Sono passati solo 42 anni, FATE PRESTO.