ZERO-G
Site specific project at Rifugio Arrigoni - Brescia, 2019 / 2,20 x 1,95 mt - mixed media
The project was realized inside Arrigoni shelter, a Second World War anti-aircraft bunker. The place has been turned into an exhibition complex. Inside the bunker there is no mobile or internet connection which was what inspired the artist. The bunker is shown as a physical space able to protect us from 4G, social networks, notices, alerts or instant messages. Inside the bunker the artist created a real (tiny) shop of a fake telephone company which offers a NO-line service. Devices and tools on which the company is based are displayed in the shop window: landline phones, first generation mobiles, envelopes and letters. The stand panels contain the brand claim (the future is NOline) and the pattern displays all the services that the company does not offer (no notices, no gigabytes, no alerts, no likes, etc.). There is even a Zero G. promoter who shows the visitors the contract conditions which, just as in an ordinary telephone company contract, tell how connectivity has twisted social relationships, the feeling of immediate, the notification stress, and the advantages they could have by taking a break from the digital world, a world that is constantly on line, updated, geo-localizable. A place that at first was built to protect citizens from aircrafts bombing has been reinterpreted and, by using the web language, “updated” as a place where citizens can be safe from the nowadays bombs, the media-digital ones. The contract had exactly written on it, ironically playing on the fact that was an anti-aircraft building, that the offer was available for the visitors the whole month in which the exhibition took place by visiting the display, but that it could have been delayed forever with no (de)activation costs and used in every place by simply turning to flight mode their mobile phone. The visitors were so curious about the installation that they even moved close to it because they thought it was a real commercial corner inside the museum. As soon as they found out what was the meaning of this work, they realized that they were actually offline.
/ IT
Il progetto è stato realizzato all’interno del rifugio Arrigoni, bunker antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il rifugio è stato ripensato come spazio espositivo e - particolare che ha ispirato l’artista - all’interno di esso la rete mobile e la connessione dati non sono disponibili. Il bunker si presenta quindi come un luogo in grado di proteggerci dal 4G, dai social networks, dalle notifiche, dagli alert, dalla messaggistica istantanea. All’interno del bunker, l’artista ha ricreato un vero e proprio (mini) punto vendita di un’immaginaria compagnia telefonica che offre un servizio NO-line. Una vetrina espone apparecchi e strumenti su cui si fonda la compagnia: telefoni fissi, cellulari di prima generazione, buste e lettere per corrispondenza. I pannelli dello stand riportano il claim del brand (Il futuro è NOline) e il pattern riproduce tutti i servizi non proposti dalla compagnia (no notifiche, no notifiche, no giga, no like, etc.). Una promoter di Zero G. illustra ai visitatori i termini di un contratto che, redatto come un vero e proprio contratto commerciale di una compagnia telefonica, racconta di come la connettività abbia stravolto le relazioni sociali, la percezione dell’istantaneo, lo stress da notifica e dei vantaggi di cui si può usufruire prendendosi una piccola pausa dal mondo digital, un mondo perennemente online, aggiornato, geolocalizzabile. Un luogo costruito originariamente per proteggere i cittadini dai bombardamenti aerei viene quindi reinterpretato e, rimanendo fedeli al linguaggio web, ‘aggiornato’ concettualmente come spazio in cui i cittadini si possono riparare da una nuova forma di bombardamenti contemporanei, quelli mediatico-digitali. Il contratto specifica, giocando ironicamente sul fatto che fosse un luogo ‘anti-aereo’, che l’offerta è valida per tutto il mese della mostra visitando lo spazio espositivo, ma che può essere prorogata per sempre senza costi di (dis)attivazione ed è utilizzabile in qualsiasi luogo, semplicemente attivando la modalità aereo del proprio dispositivo mobile.
I visitatori si sono avvicinati incuriositi all’installazione, alcuni credendo fosse un corner commerciale di uno sponsor della mostra. Non appena hanno percepito il senso del lavoro, si sono resi conto che, in effetti, in quel momento erano disconnessi.