FAMILY PORTRAIT with JOHN FEKNER
Nowhere, 2015 / 7 x 1,90 mt - abandoned wheelchair, abandoned toyhorses, abandoned clothes
In this, their first collaborative work, John Fekner and Biancoshock use found objects and remnants of discarded personal clothing at an abandoned and unnamed location to stress the anonymity of those less fortunate who are on the run in many countries today.
Drawing on the spirit seen in Dorothea Lange's photographic portrait documentation of rural poor families and migratory farm workers during the Great Depression, the artists' intent is to create an empathetic reflection of the plight of the migrant; an intimate portrait of a family "left hung out to dry" and on the run.
The Fekner/Biancoshock intervention also addresses concern for the broader global issues of homelessness and poverty widespread throughout the entire world.
/IT
In questo loro primo lavoro di collaborazione, John Fekner e Biancoshock utilizzano oggetti trovati e resti di indumenti personali scartati e ritrovati in una location abbandonata e sconosciuta per evidenziare l'anonimato di chi è meno fortunato e che oggi si ritrova in una condizione di fuga.
Attingendo dallo spirito visto nella documentazione fotografica di Dorothea Lange in cui vengono ritratte famiglie povere di lavoratori agricoli e migranti durante la Grande Depressione, l'intento degli artisti è quello di creare una riflessione empatica inerente alla situazione del migrante; un ritratto intimo di una famiglia "lasciata stesa ad asciugare" e in fuga.
L'intervento Fekner/Biancoshock affronta anche la preoccupazione per le più ampie questioni globali dei senzatetto e la povertà diffusa in tutto il mondo.
FAMILY PORTRAIT with JOHN FEKNER
Nowhere, 2015 / 7 x 1,90 mt - abandoned wheelchair, abandoned toyhorses, abandoned clothes
In this, their first collaborative work, John Fekner and Biancoshock use found objects and remnants of discarded personal clothing at an abandoned and unnamed location to stress the anonymity of those less fortunate who are on the run in many countries today.
Drawing on the spirit seen in Dorothea Lange's photographic portrait documentation of rural poor families and migratory farm workers during the Great Depression, the artists' intent is to create an empathetic reflection of the plight of the migrant; an intimate portrait of a family "left hung out to dry" and on the run.
The Fekner/Biancoshock intervention also addresses concern for the broader global issues of homelessness and poverty widespread throughout the entire world.
/IT
In questo loro primo lavoro di collaborazione, John Fekner e Biancoshock utilizzano oggetti trovati e resti di indumenti personali scartati e ritrovati in una location abbandonata e sconosciuta per evidenziare l'anonimato di chi è meno fortunato e che oggi si ritrova in una condizione di fuga.
Attingendo dallo spirito visto nella documentazione fotografica di Dorothea Lange in cui vengono ritratte famiglie povere di lavoratori agricoli e migranti durante la Grande Depressione, l'intento degli artisti è quello di creare una riflessione empatica inerente alla situazione del migrante; un ritratto intimo di una famiglia "lasciata stesa ad asciugare" e in fuga.
L'intervento Fekner/Biancoshock affronta anche la preoccupazione per le più ampie questioni globali dei senzatetto e la povertà diffusa in tutto il mondo.