HIKIKOMORI GENESIS
Site specific installation for MS Artville - curated by Urbanshit - Hamburg, 2016 / 3 x 4,2 x 4 mt - mixed media
Hikikomori is a social phenomenon that emerged in Japan between the 1980s and 1990s and has since spread to America and Europe.
Hikikomori are the "recluses" of Japanese society—teenagers or young adults who choose a form of social death by withdrawing into their rooms for years, developing a state of alienation that accentuates the divide between reality and the virtual world.
The main causes include social competitiveness, family relationships, and the high standards imposed by modern society. These pressures drive them to isolate themselves in their rooms, creating a sense of apparent safety and protection through social withdrawal.
The installation is a visual interpretation of this phenomenon.
From the outside, the house appears completely normal—minimalist and well-kept. Japanese families, in most cases, prefer to hide the fact that they have a Hikikomori child, fearing societal judgment. For them, it is crucial to maintain an appearance of normalcy, order, and adherence to social standards.
Inside the house, there is only one room. For a Hikikomori, their room is the only livable space. Every element within the room is covered with pages from newspapers and current affairs magazines, symbolizing the reasons behind their isolation. A Hikikomori feels safe in their room, unaware that everything surrounding them is leading to a form of social alienation far more dangerous than the potential risks of the real world.
By no longer leaving their room and maintaining only virtual interactions, a Hikikomori inevitably begins to dig their own grave, searching for an escape from their emotions and dreams.
/ IT
Hikikomori è un fenomeno sociale sviluppatosi in Giappone tra gli anni '80 e '90 e diffuso oggigiorno anche in America ed in Europa (per info dettagliate clicca qui).
Gli Hikikomori sono i “reclusi” della società giapponese, ragazzi o giovani adulti che scelgono una morte sociale, ritirandosi nella propria stanza per anni e sviluppando un’alienazione che porta ad esaltare la dicotomia tra reale e virtuale.
Le cause principali possono essere la competitività sociale, il rapporto familiare e gli standard richiesti dalla società contemporanea: tutto questo porta loro a rinchiudersi nella propria camera sviluppando una forma di isolamento sociale che li fa apparentemente sentire al sicuro e protetti.
L'installazione è un'interpretazione visiva di questo fenomeno.
Da fuori la casa si presenta del tutto normale, essenziale e curata: le famiglie giapponesi nella maggior parte dei casi preferiscono nascondere di avere un figlio Hikikomori per paura del giudizio della società; per loro è fondamentale far sì che tutto sembri normale,in ordine, negli standard.
All'interno della casa vi è solamente una stanza: per un Hikikomori la propria stanza è l'unico spazio vivibile.
Qualsiasi elemento all'interno della stanza è stato ricoperto da pagine di quotidiani e riviste di attualità che rappresentano il motivo per cui una persona decide di isolarsi: un Hikikomori si sente protetto nella sua stanza non rendendosi conto che tutto ciò che lo circonda lo sta portando ad una forma di alienazione sociale ben più pericolosa rispetto ai potenziali pericoli della vita reale.
Non uscendo più dalla stanza e mantenendo solo rapporti virtuali un Hikikomori inizia inevitabilmente a scavarsi la propria fossa, cercando una via di fuga per scappare dalle proprie emozioni e dai propri sogni.