IT'S YOUR T-URN
Site specific installation for Kunstlabor Project - Munchen - 2018 / 2,15 X 2,50 - Mixed media
The supermarket chain Tengelmann shut down its last store in 2017, after exactly 150 year of duty, interrupting many employment relationships.
This project took place in the offices inside the ex-headquarter of the chain. During this event, more than 50 artists gave their own contribution to open once again the building to the public and the former employees, who had the opportunity to revisit the place where they had worked for many years. In particular, the artist worked in the former administration office still full of binders named with the addresses of the different stores and still containing invoices, seals, purchase orders belonging to every single store.
At first the artist tidied up the room and placed all the binders in a bookcase. On each shelf, the binders were divided according to the shop they belonged to. Afterwards, he burned all the documents making it look like a real cremation. Then he picked up the ashes and put them into urns. When the entire process ended, he placed the urns back on the shelves where they belonged as binders, entombed them and fixed gravestones with some silicone. Each gravestone had the name of the closed store and its lifetime written on it.
The artist managed to transform the bookcase skeleton into a proper office graveyard by following accurately the cremation, the preparation of the urn and the burial. Many of the former employees were shocked by the emotional impact they had in that room and this led to an unreal, but spontaneous silence. The performance is both a commemoration and a tribute to all those who worked for that colossus. Despite the bankrupt, we have to mention the effort, the dedication and the professionality of hundreds of workers . We must commemorate it because it all led something to success even if it came to an end, as everything does.
The passion, the strain and the perseverance of those years turned the room into a memorial place to remember everything that was given and not what has been lost
/ IT
La catena di supermarket Tengelmann ha chiuso l’ultimo negozio nel 2017 dopo 150 anni esatti di attività, interrompendo il rapporto di lavoro con centinaia di dipendenti.
Il progetto è stato realizzato negli uffici direzionali dell’ex sede della catena in occasione di un evento in cui più di 50 artisti hanno lasciato il proprio contributo. Le porte dell’edificio abbandonato sono state riaperte al pubblico e agli ex-dipendenti che han potuto rivisitare il luogo in cui hanno lavorato per anni. Nello specifico, l’artista ha operato all’interno dell’ex ufficio amministrativo ancora stracolmo di faldoni nominati con gli indirizzi delle sedi dei negozi e contenenti fatture, bolle, ordini di acquisto dei singoli punti vendita.
In primis, l’artista ha riordinato la stanza e ha assegnato un ripiano dello scheletro dell’armadio per i documenti di ogni singolo punto vendita. Dopodiché ha dato fuoco ai documenti dei singoli negozi attuando una vera e propria cremazione, per poi raccoglierli in delle urne funerarie. Terminato il processo, ha ricollocato le urne nei ripiani da cui erano stati prelevati i documenti e le ha tumulate fissando delle lapidi con il silicone. Ogni lapide riporta il nome della filiale chiusa ed il suo periodo di vita. Seguendo fedelmente i processi di cremazione, allestimento dell’urna e tumulazione, l’artista ha così trasformato lo scheletro dell’armadio in un vero e proprio cimitero da ufficio. I moltissimi ex-dipendenti presenti all’opening dell’evento sono rimasti esterrefatti dall’impatto emozionale creatosi nella stanza, dando vita ad un silenzio quasi surreale ma spontaneo. L’opera-performance è sia commemorazione che tributo per tutte quelle persone che hanno lavorato per quel colosso. Indipendentemente dal fallimento societario, è doveroso ricordare e celebrare lo sforzo, la dedizione e la professionalità di centinaia di lavoratori che hanno contribuito ai successi di un qualcosa che, come ogni cosa, arriva alla fine del suo percorso.
La passione, il sacrificio e la perseveranza spesi in tutti quegli anni rendono la stanza un luogo di commemorazione, intesa come il ricordo di aver dato tutto, non di aver perso.